Codice di Condotta - Asola Sci

Vai ai contenuti
Safeguarding
CODICE DI CONDOTTA ADOTTATO DALLO SCI CLUB ASOLA SCI A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE, C.D. POLITICHE DI SAFEGUARDING
PREMESSA
Il seguente codice di condotta è volto a disciplinare gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e discriminazione per ragione di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per ragioni di cui al d.lgs n.198 del 11 aprile 2006 sui tesserati, specie se minori d’età,  e secondo quanto stabilito nel  D.Lgs n.36 del 28.02.21, nonché nelle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del Coni per le politiche di Safeguarding in materia, e del regolamento federale di Safeguarding  Policy per la tutela dei tesserati approvato  dalla FISI con delibera n.77 del 2023.
ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE
I destinatari del presente Codice di condotta sono gli istruttori, i tecnici, i dirigenti, i collaboratori a qualsiasi titolo, livello e qualifica, i lavoratori ed i volontari e in ogni caso di tutti i soggetti che sono coinvolti nell’attività sportiva, nonché tutti i tesserati dello SCI CLUB ASOLA SCI.
ART.2 PRINCIPI
Lo Sci Club Asola Sci si impegna ad assicurare un ambiente inclusivo e sicuro per tutti i tesserati rispettando la diversità, la dignità e l'integrità di tutti i soggetti coinvolti nell’attività sportiva, senza discriminazioni di alcun genere, garantendo parità di trattamento dei tesserati indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, condizione patrimoniale, contrastando quindi ogni forma di abuso.
ART.3 OBIETTIVI / FINALITA’
-   Obiettivo dello SCI CLUB ASOLA SCI è di promuovere lo sport invernale, contrastando ogni forma di abuso e discriminazione, nel rispetto dei generali principi di lealtà, probità e correttezza,  garantendo l’uguaglianza e l’equità e il rispetto di tutti i tesserati, in particolare se minori; favorendo una pratica sportiva  sana, inclusiva, in un ambiente sicuro che valorizza le diversità, mettendo al primo posto la sicurezza e il benessere di tutti i tesserati, specie se minori, adottando misure appropriate per prevenire abusi, molestie o qualsiasi forma di danno.
-   Rispettiamo i diritti e le opinioni degli altri, garantendo un ambiente in cui ci si senta liberi di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati.
ART.4 DIRITTI E DOVERI E COMPORTAMENTI DA TENERE A CARICO DI TUTTI I TESSERATI
A- a tutti i tesserati è riservata attenzione, impegno, rispetto e dignità, ossia un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto, situazione, attività ed evento;
B- tutti i tesserati sono tenuti a comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri Tesserati e delle altre Tesserate;
C- tutti i tesserati devono astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
D.  tutti i tesserati devono impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri Tesserati e le altre Tesserate nei percorsi educativi e formativi; e impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
E.  tutti i tesserati devono utilizzare una comunicazione sana e costruttiva volta a prevenire e disincentivare discussioni e contrasti;
F. segnalare senza indugio al Responsabile delle politiche di safeguarding nominato dallo Sci Club Asola Sci (art.7) situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio e/o condotte di cui alle fattispecie indicate nell’art.6.
ART. 5 DOVERI E OBBLIGHI A CARICO DEI DIRIGENTI SPORTIVI E DEGLI INSEGNANTI TECNICI
Tutti i Dirigenti sportivi e gli Inseganti Tecnici sono tenuti a:
a) devono essere d’ esempio per i tesserati soprattutto se minori e comportarsi in maniera corretta evitando uso improprio della propria posizione di fiducia e/o potere;
b) riservare ad ogni tesserato, attenzione, rispetto e dignità;
c) promuovere un rapporto tra tutti i Tesserati e le Tesserate improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore e astenersi dal creare situazioni di intimità con il Tesserato e la Tesserata specie se minore;
d) attuare, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura, ovvero loro delegati e acquisendo dagli stessi tutte le autorizzazioni scritte;
e) astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il Tesserato e la Tesserata minore, anche mediante social network e canali di comunicazione distanza o di messaggistica rapida;
f) conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni;
g) astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati e delle Tesserate minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo in ogni caso le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;
h) segnalare senza indugio al Responsabile dell’Affiliata delle politiche di safeguarding (art. 7) situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati e le Tesserate a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
ART. 6 FATTISPECIE
1. Per la salvaguardia e la tutela dei Tesserati e delle Tesserate, costituiscono condotte rilevanti ai fini della presente normativa relativa alle politiche di safeguarding le seguenti fattispecie:
a) l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, l’isolamento, l’aggressione verbale o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del Tesserato/della Tesserata, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
b) l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata – tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti –, che sia potenzialmente in grado di procurare direttamente o indirettamente lesioni o un danno alla salute; Tale atto può anche consistere nel costringere l’atleta a svolgere un’attività fisica inappropriata come somministrare carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti, ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
c) la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti uno stato di sofferenza fisica e/o psicologica, anche solo generando grave disappunto, fastidio, disturbo, disgusto. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
d) l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, con o senza contatto, considerata non desiderata, o il cui consenso è estorto, costretto, manipolato, non dato o negato e in ogni. Può consistere anche nel costringere un Tesserato/una Tesserata ad attuare condotte sessuali inappropriate o indesiderate o nell’osservare, anche di nascosto, il Tesserato /la Tesserata in condizioni e contesti intimi e/o non appropriati;
e) la negligenza: il mancato intervento di un esponente federale (Dirigente, Tecnico o qualsiasi soggetto tesserato), anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, che, presa conoscenza di uno degli eventi o comportamento o condotta o atto di cui al presente documento, omette di intervenire con ciò causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del Tesserato/della Tesserata;
f) l’incuria: la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
g) l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
h) il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più Tesserati/Tesserate, con lo scopo di esercitare nei suoi /loro confronti un potere o un dominio. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti a intimidire o turbare un soggetto Tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
i) i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive, capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale;
Art. 7 NOMINA RESPONSABILE CONTRO ABUSI, VIOLENZE E DESCRIMINAZIONI DA PARTE DELLO SCI CLUB ASOLA SCI.
Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati e sulle Tesserate nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, l’organo direttivo dello Sci Club Asola Sci deve nominare entro il 31.12.2024 un responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, il c.d. Responsabile per le politiche di safeguarding , anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021. La nomina del Responsabile per le politiche di safeguarding dovrà essere pubblicata sulla homepage del sito dello Sci Club Asola Sci e/o sui social network facenti capo allo stesso, affissa presso la sua sede e/o l’impianto sportivo in uso e comunicata al Safeguarding Officer della FISI.
ART. 8 VERIFICHE
1.     Nella selezione dei candidati per le funzioni di operatori sportivi – tra cui Insegnanti Tecnici, Accompagnatori, Preparatori atletici, Massaggiatori, Medici sociali – al fine di garantire che siano idonei a operare nell’ambito delle attività giovanili e in diretto contatto con i Tesserati e le Tesserate lo Sci Club Asola Sci procederà alla verifica presso gli uffici federali della sussistenza di precedenti disciplinari, a carico del candidato, nelle ipotesi previste dal presente codice e dalla normativa in materia di politiche di safeguarding, nonché all’acquisizione obbligatoria delle idonee certificazioni rilasciate da parte delle autorità competenti relative ai precedenti penali del candidato ossia il certificato casellario giudiziale.
2.     Tutti i volontari, a stretto contatto con i minori tesserati e anche i componenti dell’organo direttivo dello Sci Club Asola Sci se a stretto e costante contatto con i minori tesserati dovranno produrre il casellario giudiziario, e successivamente per ogni anno successivo, fornire un’autodichiarazione sullo stato dei carichi penali.
Art. 9 CONSERVAZIONE DOCUMENTI
1. La documentazione e le informazioni acquisite nell’ambito delle attività previste egli articoli precedenti, sono accessibili esclusivamente al rappresentante legale dello Sci Club Asola Sci, al personale dello stesso all’uopo delegato e al Responsabile per le politiche di safeguarding.
2. Il supporto (cartaceo, digitale) contenente il materiale di cui al primo comma, rimane opportunamente custodito presso la sede dello Sci Club Asola Sci, nel rispetto della normativa vigente.
Art. 10 INFORMAZIONE
Lo Sci Club Asola Sci si impegna a diffondere l’adozione del presente codice nonché dei protocolli adottati attraverso i modelli organizzativi di controllo dell’attività sportiva mediante:
- pubblicazione sul proprio sito istituzionale, mediante pubblicazione e diffusione nei propri profili sui social network, del presente codice, dei modelli organizzativi di controllo dell’attività sportiva e delle eventuali modifiche;
Art. 11 FORMAZIONE AGGIORNAMENTO
Annualmente, tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive e relative ai Tesserati e alle Tesserate minori, dovranno frequentare corsi formazione e aggiornamento organizzati a tale scopo e di cui lo Sci Club Asola Sci dovrà dare adeguata informazione.
Art. 12 OBBLIGO DI RISERVATEZZA
Il responsabile per le politiche di safeguarding nominato dallo sci Club Asola Sci di cui all’art.7, e gli eventuali soggetti coinvolti hanno l’onere di riservatezza in merito a quanto appreso.
Art. 13 PROCEDURE E SANZIONI.
1)I soggetti che attuino i comportamenti riconducibili alle fattispecie di cui all’art. 6 del presente codice saranno sottoposti al procedimento sanzionatorio nell’ambito del medesimo sodalizio;
2) Ove la prosecuzione dell’attività nel contesto dello Sci Club Asola Sci possa arrecare pregiudizio ai Tesserati e/o alle Tesserate, potrà disporsi la sospensione cautelare dalle attività sportive in attesa della definizione del procedimento endoassociativo.
3) Dell’avvio del procedimento di cui al comma 1 nonché dell’esito dello stesso dovrà essere data tempestiva notizia al Responsabile per le politiche di safeguarding del sodalizio e al Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la FISI.
4) I componenti degli organi e degli uffici coinvolti nell’espletamento delle procedure di cui al presente articolo assumono l’onere di riservatezza.
5) Restano salve le azioni e i provvedimenti del Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione, della Procura Federale e degli Organi di Giustizia Federali.
ART.14 RINVIO
Per quanto non previsto nel presente Regolamento si rinvia a tutte le disposizioni vigenti in materia.
Art. 15 ENTRATA IN VIGORE E MODIFICHE
1. Il presente Codice, approvato a norma dello Statuto dello Sci Club Asola Sci, viene trasmesso al Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la FISI, per l’attività di vigilanza che gli è propria.
2. Le modifiche al presente codice, anche se apportate su indicazione della Federazione, devono essere adottate a norma del primo comma del presente articolo.
Accetto di rispettare e aderire al presente codice di condotta e di impegnarmi a promuovere un ambiente sicuro, rispettoso e inclusivo all'interno dello Sci Club Asola Sci.
Sci Club ASOLA SCI, Associazione Sportiva Dilettantistica
Via Parma, 27 46041 ASOLA (MN) P.I. 01868990209
Tel.: 339 657 4350 - info@asolasci.it - info@pec.asolasci.it
Web Master Claudio Pizzichemi
Torna ai contenuti